Ansia e disagio giovanile



L'avvento della pandemia di Covid-19 ha causato un boom di disturbi  d'ansia, depressione, ritiro sociale, ecc... che sembrerebbero aver colpito maggiormente i giovani (1 su 4 secondo un articolo pubblicato dalla rivista scientifica Jama Pediatrics, che ha incluso 29 studi condotti su un campione di oltre 80.000 giovani).

La combinazione di fattori come l'isolamento, l'utilizzo continuo di dispositivi, internet e videogiochi senza sorveglianza, la limitazione della socialità a seguito della chiusura delle scuole, delle attività ludico-sportive, e di qualsiasi altro spazio di aggregazione, ha acutizzato un problema già comunque presente.

Molto importante quindi risulta il compito dei genitori nel prestare attenzione agli eventuali segnali di disagio mostrati dai figli, a comportamenti che deviano dalla normalità (ritiro sociale, disturbi del sonno o nella sfera alimentare, difficoltà di concentrazione, minore vitalità, sentimenti di inadeguatezza o bassa autostima, abuso di sostanze).

Qualora si dovessero evidenziare, è importante in primis creare uno spazio favorevole al loro accoglimento, senza minimizzarli e rivolgersi ad un professionista che possa aiutare il giovane a ristrutturare positivamente il proprio pensiero e ad esprimere le proprie emozione in totale sicurezza.

Un lavoro terapeutico in ottica preventiva risulta essere sicuramente molto incisivo.



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